PERCORSI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Roma è una città dalla storia millenaria: convivono fianco a fianco monumenti di epoca romana, architetture rinascimentali e piazze barocche. E per quanto riguarda il XX secolo? Sono molte le testimonianze di architettura industriale nella capitale, convertite dall’amministrazione comunale in realtà di tipo culturale. Ecco che prendono vita progetti di riconversione degli stabilimenti ormai in abbandono, tra cui spiccano la Centrale Montemartini, l’ex Stabilimento Birra Peroni e il Mattatoio di Testaccio.

La Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini, inaugurata nel 1912, fu il primo impianto pubblico per la produzione di energia elettrica a Roma. Dismessa nel 1963, dopo vent’anni di abbandono l’Acea, azienda titolare dello stabilimento, decise di recuperare la struttura, creando uno spazio polifunzionale.

Spazi espositivi delle Centrale Montemartini
Foto di Martina
Di concerto con il Comune di Roma, nel 1997 si trasferì in questa sede una selezione di reperti archeologici dei Musei Capitolini: in questo modo, si sarebbero potuti ristrutturare gli ambienti e le sale di questi, senza sottrarre le opere al pubblico. L’allestimento museografico, con statue dell’antichità classica accostate ai grandi macchinari industriali, suggerì il titolo della mostra temporanea “Le Macchine e gli Dei”. L’accostamento così ardito ma geniale, incontrò talmente il gusto del pubblico e degli addetti ai lavori che nel 2001 si inaugurò la sede permanente: il 
Museo della Centrale Montemartini, distaccamento dei Musei Capitolini. Oltre alla collezione permanente di opere di altissimo valore, come il Togato Barberini, gli spazi del museo ospitano anche mostre temporanee e dal 2016, grazie a lavori di ristrutturazione, lo spazio espositivo si è arricchito di una nuova sala dove sono esposte le famose carrozze del treno di Pio IX.

Altra riconversione di una realtà industriale è l’ex Fabbrica della Birra Peroni, a via Nizza, in zona Porta Pia, oggi sede del MACRO. Nel 1864 la ditta Francesco Peroni decise di aprire un secondo stabilimento a Roma che via via negli anni si ingrandì notevolmente, comprendendo diversi edifici e veri e propri “quartierini” per gli operai. Nel 1971 lo stabilimento venne dismesso, con conseguente abbandono delle strutture. Nel 1983 venne firmato un accordo con il Comune di Roma che portò all’inaugurazione nel 1999 della Galleria Comunale d’arte moderna e contemporanea, il MACRO, riqualificando parte dello stabilimento, mentre altri lotti vennero ristrutturati e destinati ad uffici, negozi ed abitazioni private.

MACRO
Foto di L. Frabotta
Il nuovo spazio, tuttavia, si rivelò insufficiente ad ospitare i depositi delle collezioni e ad esporre in modo adeguato le collezioni stesse. Per questo, nel 2000 venne indetto un concorso di progettazione per ridefinire ed ampliare il complesso. Venne scelto il progetto dell’architetto francese Odile Decq, che unisce sale espositive, un foyer, un auditorium e una terrazza panoramica con un percorso dinamico, fatto di ascensori, ballatoi e passaggi. Si tratta di un vero e proprio isolato dell’arte, dove l’architettura si fonde pienamente con la superficie espositiva di 4350 mq. Qui vengono presentate al grande pubblico le più significative espressioni artistiche contemporanee italiane ed internazionali.


Sede distaccata del MACRO è quella dell’ ex Mattatoio di Testaccio, altra testimonianza di archeologia industriale. Il complesso architettonico fu costruito da Gioacchino Ersoch fra il 1888 e il 1891, dimostrandosi subito all’avanguardia per la modernità e originalità delle strutture. Dopo il suo abbandono, il 2006 ha segnato un punto di svolta grazie ad un progetto di riqualificazione dei padiglioni, destinati a diventare un polo di ricerca e produzione artistico-culturale, anche per la presenza dell’Accademia di Belle Arti e della Facoltà di Architettura di Roma Tre.

2 commenti:

  1. Una archeologia che merita di essere considerata.
    La Centrale Montemartini è bellissima!!!
    Grazie Marty del tuo blog è ricco di informazioni e curiosità

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  2. Fortunatamente, ora la Centrale Montemartini è anche sede di molte mostre temporanee interessantissime!

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