BELGIO: TRA BRUXELLES E LE FIANDRE

Il Belgio è una piccola nazione ma la sua storia è millenaria, con una grande varietà di tradizioni e culture. Basti pensare alle lingue che vengono parlate, ben tre: il fiammingo, il francese e il tedesco. Negli ultimi decenni il paese è diventato il cuore politico ed amministrativo d’Europa.

Bruxelles è il punto di partenza ottimale per un viaggio alla scoperta del Belgio; ci sono, infatti, molti voli diretti da Roma, sia di compagnie low cost che di compagnie di bandiera a degli ottimi prezzi (consultate il sito di
volagratis). Io ho scelto di rimanere tutti e quattro i giorni di permanenza a Bruxelles e di spostarmi in giornata con il treno a Gand, Anversa e Rotterdam (link interno); se riuscite a ritagliarvi un ulteriore giorno, vi consiglio di andare anche a Bruges, cittadina a metà strada tra Anversa e il confine francese, nelle Fiandre occidentali, il cui impianto di stradine medievali è stato inserito nella lista Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO (io l’avevo già visitata in un mio precedente viaggio in Belgio).

Ho scelto un albergo in centro ma vicino alla Gare du Nord, per facilitare i miei spostamenti ferroviari: l’hotel Le Dome mi ha colpito per le ottime recensioni su booking e per il costo molto contenuto, nonostante sia classificato come quattro stelle: la posizione è eccezionale, a 15 minuti a piedi dalla Grand Place e a 5 minuti dalla stazione ferroviaria e la colazione continentale ottima e con molta scelta; nota deludente la struttura un po’ datata che avrebbe bisogno di una “rinfrescata” ma, tutto sommato, buona opzione per visitare la città.
Ma ora veniamo al nostro itinerario di viaggio!


DAY 1

La scelta del volo la mattina presto è sempre la migliore: nonostante l’alzataccia, alle 10.40 ero già atterrata all’aeroporto di Bruxelles-Zavantem.

TIP: per raggiungere il centro città il modo più comodo e veloce è prendere il treno; la fermata si trova proprio sotto al terminal degli Arrivi e il biglietto si compra comodamente alle macchinette automatiche prima di entrare in banchina (18€ a/r); il treno ferma nelle tre stazioni ferroviarie di Bruxelles.
In 20 minuti ho raggiunto la stazione Gare du Nord e l’albergo: in quattro e quattr’otto ho effettuato il check-in, posato le valigie in camera e..via, alla scoperta della capitale belga.


Galeries Royales de Saint-Hubert
Bruxelles
Foto di Martina
Per iniziare, sono andata a vedere la cattedrale di San Michele e Santa Gudula, uno degli edifici emblematici della città. La chiesa, in stile gotico, venne iniziata nel XIII secolo e fu conclusa solo due secoli più tardi; è l’edificio religioso più importante di tutto il Belgio, tanto che, ancora oggi, vi si svolgono le cerimonie legate alla famiglia regnante. Poco distante, la Galeries Royales de Saint-Hubert fu la prima galleria commerciale d’Europa, costruita nel 1847; la sua bella copertura in vetro la rende una delle più fastose del vecchio continente, per non parlare delle vetrine ultrachic dei negozi al suo interno. La galleria porta alla Grand Place, simbolo della città, iscritta nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: la piazza è un suggestivo organismo architettonico dove si affacciano palazzi legati alle corporazioni mercantili e alle istituzioni economiche ed amministrative. Le strade che circondano la Grand Place riflettono nei nomi il carattere commerciale di un tempo: rues des Bouchers, ad esempio, è la strada dei macellai, oggi nota per i suoi ristoranti, soprattutto di pesce.


La Grand Place, Bruxelles
Foto di Martina

È piacevole perdersi in questi vicoli, dando un’occhiata alle vetrine delle cioccolaterie e dei forni che espongono ogni tipo di leccornia, per poi trovarsi di fronte al palazzo della Borsa, realizzato alla fine dell’Ottocento nelle forme di un tempio greco; proseguendo a passeggiare, raggiungo il Manneken-Pis, una piccola statua di bronzo raffigurante un bambino che fa pipì, il simbolo più amato di Bruxelles; pensate che, dai primi anni del XVIII secolo, sono stati creati per lui più di 800 vestiti!

Manneken Pis, Bruxelles
Foto di Martina


TIP: non lontano dal Manneken Pis si trova la Waffel Factory, in rue du Lombard; dovete assolutamente assaggiare le loro gaufres, meglio conosciuti come waffle: che decidiate di prenderli dolci o salati sono una vera delizia!

Continuando a gironzolare per la città, il quartiere Sablon merita una visita: il nome indica la palude sabbiosa che, un tempo, lo occupava, fino a quando venne bonificata, nel XVII secolo. Qui si trovano molti negozi di antiquariato e un mercatino all’ombra dell’Eglise Notre Dame du Sablon; dopo aver guardato le vetrine dei due migliori maitre chocolatier della città, Wittamer e Pierre Marcolini, mi sono divertita a cercare la statua di Tintin (non vi dico dov’è!), per poi passeggiare nel vicino parco, adornato dalle 48 statue delle corporazioni medievali.

Concludo la bella giornata (nonostante la fastidiosa pioggerellina) con un’ottima cena da
Neuf et Voisins, locale rustico, con pareti dai mattoni a vista, che serve piatti tipici della cucina belga in un’atmosfera accogliente; il ristorante si trova non lontano dalla Grand Place ed è facilmente raggiungibile. Cibi ottimi, porzioni abbondanti e prezzi più che accettabili: assolutamente consigliato!


DAY 2

Oggi si va ad Anversa, cittadina portuale delle Fiandre attraversata dal fiume Schelda. Da Bruxelles sono tantissimi i collegamenti ferroviari che, in circa mezz’ora, portano in questo delizioso centro. 



Stazione centrale di Anversa
Foto di Martina

Già la stazione, costruita tra il 1895 e il 1905, è un capolavoro di architettura con la grande cupola che corona la sala d’attesa e la monumentale volta in ferro e vetro che sovrasta i binari. Si raggiunge il centro con una piacevole passeggiata, osservando palazzetti riccamente decorati. Prima tappa è la Rubenshuis, la casa del pittore fiammingo Rubens, che qui trascorse gli ultimi anni della sua vita. La villa, in stile italiano, e lo splendido giardino vennero progettati dallo stesso maestro: la visita della casa museo è un modo affascinante di entrare a contatto con le opere di Rubens e con le atmosfere del suo tempo. 


Rubenshuis, Anversa
Foto di Martina

È la cattedrale di Nostra Signora, tuttavia, l’attrazione principale della città, la più vasta chiesa gotica dei Paesi Bassi; la sua guglia svetta sopra i tetti ed è il simbolo di Anversa. Ci vollero 170 anni per completare la chiesa che, nonostante le devastazioni dovute ad incendi e atti vandalici, conserva ancora oggi tesori inestimabili, tra cui due magnifici trittici di Rubens ed una sua pala d’altare (ingresso 6€). 
A pochi passi dalla cattedrale, il cuore medievale della città è il Grote Markt, una bella piazza dominata dallo Stadhuis, il municipio di gusto italiano, costruito intorno al 1560. L’insolita forma a zampa di cane della piazza è valorizzata dalla fontana, decentrata, fatta costruire nella seconda metà dell’Ottocento; raffigura Brabo, il leggendario soldato romano che liberò Anversa dal gigante Antigonius, gettandone le mani mozzate (hand-werpen) nel fiume Schelda.

La Cattedrale di Anversa
Foto di Martina
Girando per i vicoli del centro, mi imbatto nelle guglie, nelle torri e nei ricchi ornamenti gotici del Vleeshuis, la casa della carne. Costruita tra il 1501 e il 1504 come sede della corporazione dei macellai, oggi ospita il museo della musica. Dirigendomi verso il lungo fiume, è impossibile non notare l’edificio in arenaria rossa e plexiglass che svetta sul molo: il MAS, museo sull’acqua, esplora in modo dinamico l’integrazione degli essere umani con il mondo.
Non mi rimane che gustare una buona cioccolata calda e far rientro a Bruxelles per cenare in un ristorante dietro la Grand Place che mi aveva colpito il giorno prima, la Brasserie Schuddeveld: offre ottimi piatti della tradizione belga nella formula del menù fisso, ma non è il classico locale turistico, tranquilli! Ottimi gli scampi e le cozze: assolutamente da provare.

Grote Markt, Anversa
Foto di Martina
DAY 3

Oggi mi spingerò oltre i confini del Belgio, fino in Olanda, a Rotterdam, deliziosa cittadina dalle architetture moderne affascinanti; leggete qui (link interno) per saperne di più!


DAY 4

Gand, altra cittadina delle Fiandre, è un centro ricco di architetture medievali e tesori artistici, attraversato da placidi canali. Come per Anversa, i collegamenti da Bruxelles sono numerosi a tutte le ore e in circa mezz’ora di treno la si raggiunge. Dalla stazione il centro storico non è vicinissimo, ma un tram porta alla Cattedrale di San Bavone, simbolo di Gand.

TIP: i biglietti dei mezzi pubblici si acquistano alla macchinetta gialla alla fermata del tram; il costo è di 3€ (!) per un’ora.

La mia prima tappa è il Klein Begijnhof, un beguinage composto da casette bianche raccolte intorno ad un piccolo parco e ad una chiesa barocca, iscritto nei siti Patrimonio dell’Umanità; fondato nel 1235 è stato abitato senza interruzioni fino ad oggi.


La Cattedrale di San Bavone, Gand
Foto di Martina
TIP: nei Paesi Bassi le beghine (donne sole o vedove) sin dal XIII secolo si raccolsero in queste comunità per proteggersi; divennero luoghi di devozione.

La cattedrale di San Bavone raccoglie il capolavoro dei fratelli Hubrecht e Jan van Eyck, il polittico dell’Agnello Mistico. San Bavone è un santo locale, del VII secolo, ma la costruzione della chiesa risale al X secolo e venne completata nel corso di 300 anni. L’architettura è per lo più gotica, realizzata con la pietra scura di Tournai. L’accesso in chiesa è gratuito, ma per ammirare il polittico bisogna pagare un biglietto (4€). Di fronte alla cattedrale svetta il Belfort, il campanile di Gand (1380/81), che raggiunge i 91 metri d’altezza; usato per secoli come orologio e torre di guardia, l’apice della guglia è coronato da un dragone dorato. La Sint-Nikklaaskerk è un’altro splendido esempio dell’austero gotico belga: la chiesa, dedicata a San Nicola, patrono dei mercanti, venne costruita tra il XIII e il XV secolo. Passo per l’affollato Korenmarkt, una bella piazza racchiusa tra il vecchio palazzo delle Poste ed edifici medievali, e arrivo a Graslei e Korenlei, i due punti d’imbarco per le gite sui canali. 



I canali di Gand
Foto di Martina
Le rive sono fiancheggiate dalle sedi a gradoni delle corporazioni dei mercanti, del XII secolo; il Sint Michielsbrug offre la vista più bella di Gand. Camminando per i vicoli medievali del centro, mi imbatto in splendidi palazzetti dalle faccette colorate che si riflettono sulle placide acque dei canali, fino a giungere a Gravensteen, il Castello dei Conti di Fiandra; costruito intorno al 1180 da Filippo d’Alsazia, venne eretto sui resti di un precedente castello del IX secolo.
Riprendo il treno per Bruxelles nel primo pomeriggio per visitare il Museo Magritte. Il museo è una sezione separata dei Musei Reali e contiene la più grande collezione al mondo di opere (circa 250) del pittore surrealista. Devo dirvi che sono uscita un po’ delusa dalla visita poiché sono pochi i capolavori con cui il maestro è divenuto famoso qui esposti. Una volta uscita, la vista al tramonto del Palais Royal e dell’elegante place Royal, con la statua del crociato Godefroy de Bouillon, mi ha, fortunatamente, rinfrancato!

Museo Magritte, Bruxelles
Foto di Martina


Dopo una cena alternativa da Wok Up, noodles bar con cucina a vista nei pressi della Grand Place, ho salutato quest’affascinante ed elegante città osservando l’Hotel de Ville illuminato e baciato dalla luna.

Come vi accennavo all’inizio, se avete a vostra disposizione un ulteriore giorno o riuscite a ritagliarvi qualche ora, dovete assolutamente andare a Bruges, altra splendida cittadina medievale su canali che vi sorprenderà ad ogni angolo.

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