Subiaco

Galeotta fu la puntata di Ulisse su Subiaco! Presa dall'entusiasmo del racconto di Alberto Angela sui monaci, gli scriptoria medievali e il monastero di San Benedetto, l'indomani mattina si va alla scoperta dell'alta valle dell'Aniene. 

Subiaco dista circa 70 km da Roma, il modo più semplice per raggiungerla è la macchina, considerando che entrambi i monasteri hanno due ampi parcheggi gratuiti. Il nome del borgo medievale deriva dal latino sublaqueum, termine indicante la villa dell'imperatore Nerone che si specchiava su un lago artificiale. I resti si possono notare lungo la strada che porta al primo dei due monasteri che resero celebre questo territorio: il monastero di Santa Scolastica, sorella gemella di San Benedetto.


Campanile del monastero di Santa Scolastica
Foto di Martina


Questo è l'unico superstite di quelli istituiti da S. Benedetto. La visita al complesso è consentita con le sole guide interne (per info e orari benedettini-subiaco). Gli spazi interni si snodano intorno a tre chiostri, di tre epoche diverse. Il primo è della fine del '500; il secondo, gotico, da accesso alla chiesa di S. Scolastica, sovrastata da un campanile romanico a trifore. Veramente degno di nota è l'ultimo chiostro del XIII secolo, splendido capolavoro dei maestri cosmateschi, sostenuto da colonnine provenienti dalla residenza neroniana. 

Terminata la visita, avevo sentito vociferare del refettorio del monastero, dove si poteva pranzare. Mi informo e prenoto e devo ammettere che mai scelta fu più giusta: menù fisso, con possibilità di scegliere le portate principali, bevande e dolce a 23€ (per info, consultate sempre benedettini-subiaco alla sezione "ospitalità"). 
Che fare nell'attesa? Con una breve e piacevole camminata ho raggiunto il laghetto di San Benedetto, unico rimasto dei tre laghi artificiali voluti da Nerone: un vero e proprio locus amoenus, circondato da un silenzio carico di spiritualità. La salita per tornare al monastero ha stimolato molto il mio appetito ed il pranzo è stato all'altezza della mia fame!

Rinvigorita dal cibo, mi dirigo al monastero di San Benedetto.



Monastero di San Benedetto
Foto di Martina
Riprendo la macchina e, dopo pochi minuti, raggiungo l'entrata del complesso e il parcheggio antistante. Per raggiungere la chiesa, arditamente costruita sulla roccia e sostenuta da imponenti arcate e contrafforti, si cammina lungo un viale alberato e poi si sale una scala, dalla quale si ha una vista mozzafiato sull'intero complesso. Esso fu eretto nell'XI secolo sul primo eremo benedettino, noto come Sacro Speco. La chiesa superiore e la chiesa inferiore racchiudono veri e propri tesori di pittura ad affresco, soprattutto tardomedievale. Il luogo più mistico è la grotta nella quale Benedetto passó i primi tre anni di vita monastica. Da notare i graffiti dei pellegrini incisi lungo le pareti della chiesa inferiore: una pratica che non conosce età!

Affreschi della chiesa superiore del
monastero di San Benedetto
Foto di Martina


Dopo una giornata passata immersa nel silenzio e nella contemplazione del bello per gli occhi e per l'anima, torno a casa più ricca, soprattutto nello spirito.


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